La coppia osservata in una prospettiva trigenerazionale

In questo articolo andremo ad osservare la coppia in una prospettiva trigenerazionale, ovvero andremo a vedere come in realtà la formazione, l’evoluzione e il funzionamento di una coppia è influenzato dai legami che ogni partner ha con la sua famiglia d’origine.


Introduzione

Come afferma Whitaker il compito più difficile per una coppia consiste nel riuscire a fondere due culture in una dal momento che, i due partner, devono fare i conti non solo con il loro patto coniugale esplicito ma anche con quello implicito tra le due famiglie.
Ciascun partner infatti porta con sè all’interno della coppia la propria eredità familiare come un bagaglio culturale e sarà proprio la forma che l’intreccio di queste due eredità andrà ad assumere che determinerà diverse tipologie di coppia.

Ecco perché consideriamo la coppia come la continuazione di due trame che intrecciandosi l’una con l’altra generano una nuova narrazione familiare, inedita e antica allo stesso tempo.


La metafora della casa a tre piani

Per facilitarci nella comprensione, possiamo immaginare la famiglia come una casa a tre piani in cui: il terzo piano è abitato dalla famiglia d’origine, il secondo dalla coppia e il primo dai figli di quest’ultimi.
Gli abitanti di ciascun piano si differenziano per età, genere, identità generazionale, esperienze di vita, ruolo familiare e sociale. Ognuno a seconda del piano che occupa possiede modi differenti per affrontare e ricordare gli eventi, per vivere il presente e pianificare il futuro.

Quindi i piani sono differenziati tra loro e tutto ciò che accade in un piano rimane lì??
Non proprio!! Vediamo perchè..

Ogni abitante di ciascun piano fa parte in realtà della stessa storia familiare (=casa) ragion per cui è collegato non solo con gli abitanti del suo piano ma anche con quelli dei piani inferiori e/o superiori, quindi in un’ottica circolare: tutti influenzano tutti e contemporaneamente ne sono influenzati.
La storia familiare infatti, come affermato da Boszormenyi-Nagy e Spark, è tenuta insieme da trame invisibili che rinsaldano il senso di appartenenza di ogni generazione a un unico tempo familiare. Il risultato è che ogni individuo, pur restando l’artefice della propria storia, partecipa per la sua parte alla messa in scena di un “copione familiare” in cui ciascuno nasce con un determinato ruolo ed è tenuto a soddisfare implicitamente una serie di aspettative.


Tipologie di coppia

Ciò che va a determinare le diverse tipologie di coppia sono i legami che ciascun partner ha avuto ed ha con il piano superiore, ovvero con i propri genitori. A seconda di questi infatti possiamo avere:

  • La coppia armonica: formata da due partner capaci di condividere le esperienze della vita e di rispettarsi reciprocamente in una relazione stabile e intima. C’è un giusto equilibrio nei rapporti con le rispettive famiglie d’origine dal momento che i genitori non sono né totalmente esclusi né totalmente inseriti nel loro piano. Entrambi descrivono i loro processi di crescita in modo positivo e sembrano aver superato con successo la fase evolutiva di figli.

  • La coppia conflittuale: sono presenti contrasti e disaccordi su molti aspetti. Il legame di coppia è influenzato da problematiche irrisolte nelle rispettive famiglie d’origine e di solito troviamo: un partner che ha tagliato precocemente i rapporti con la sua famiglia di origine senza essersene realmente separato e l’altro che ha ancora un forte legame di dipendenza con la sua famiglia. Il risultato di tutto ciò spesso esita in una sorta di adozione della coppia da parte della famiglia del partner dipendente.

  • La coppia instabile: è formata da due persone molto insicure e sole che hanno vissuto una condizione analoga di incuria o distacco nelle proprie famiglie d’origine. Ognuno dunque ricerca nel partner il genitore che non ha mai avuto e questo esita in un uso strumentale della relazione che non porta ad una reale intimità e complicità. Uno dei rischi più grandi per questa coppia è di ricercare nel piano di sotto, quello dei figli, la rassicurazione che non sono riusciti a trovare nei piani alti (genitori) o nella loro relazione di coppia.

  • La coppia sandwich: si ha quando la coppia è schiacciata tra due forze: dall’alto dalla generazione anziana e dal basso dai figli. Spesso molte coppie entrano in crisi proprio a causa di questi pesi.


Alla luce di tutto ciò, possiamo comprendere come più si allarga il quadro della coppia e più facilmente si trovano soluzioni per i loro problemi. Ecco quindi spiegato il perché un terapeuta relazionale non può ridurre la sua osservazione ad un unico livello, limitandosi a esplorare la qualità della relazione di coppia o le interazioni genitori-figli. E’ importante infatti allargare l’orizzonte per osservare l’evoluzione dell’organizzazione familiare nel tempo e attraverso le generazioni.




Bibliografia: Andolfi M., La terapia familiare multigenerazionale

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