Sicuramente almeno una volta nella vostra vita, pensando al vostro partner o perché no anche al vostro ex, vi sarà capitato di pensare: “ma perché proprio lui/lei?” o ancora: “Cos’ha lui/lei che altri non hanno?“
Indipendentemente dalla forma e dalla durata del legame che ne consegue, possiamo osservare una tendenza generale alla scelta di un partner.
Si può cercare un partner per svariati motivi:
1. motivi di carattere utilitaristico come un vantaggio economico o organizzativo,
2. per una pressione sociale come l’essere arrivati ad una certa età,
3. per motivi legati ai due bisogni fondamentali dell’uomo: quello dell’attaccamento-accudimento e quello sessuale.
Bisogno di attaccamento-accudimento
Tale bisogno è legato alla ricerca di sicurezza e a quello complementare di provvedere all’accudimento delle persone molto deboli.
L’esigenza di sicurezza si manifesta con più evidenza nelle relazioni in cui vi è una minaccia di separazione. Molto spesso infatti, in queste situazioni il “collante” principale del legame è rappresentato dalla paura della solitudine e nello specifico dall’angoscia di venirsi a trovare privi di una figura di riferimento alla quale ricorrere in caso di necessità.
La ricerca della sicurezza si esprime attraverso una serie di comportamenti che ci accompagnano fin dalla nascita e che trovano le proprie origini nell’oggettiva vulnerabilità del neonato che è obbligato a far ricorso alla figura di accudimento per il soddisfacimento dei propri bisogni e per la sopravvivenza.
Bisogno sessuale
Tale bisogno è legato alla conservazione della specie attraverso la funzione riproduttiva, finalità originaria dell’attività sessuale.
La riuscita di molti matrimoni è subordinata alla possibilità di procreare; in queste coppie infatti è come se ci fosse un patto implicito che la sopravvivenza del legame sarà possibile solo se verrà soddisfatta la richiesta di paternità/maternità. L’esistenza della relazione viene quindi finalizzata alla procreazione e quando ciò non viene esplicitato fin dall’inizio può essere fonte di malintesi e gravi difficoltà.
In ogni caso, per entrambi i bisogni il requisito indispensabile è l’esistenza di una fiducia di base nei confronti della persona con la quale viene stabilita la relazione e a questo scopo diventa determinante: la qualità del legame che si è creato con chi originariamente si è preso cura di noi.
Quanto più è stata soddisfacente la relazione originaria tanto più si potrà sviluppare un atteggiamento di fiducia nei confronti delle nuove relazioni; quanto più quella è stata ambivalente, ambigua e scarsamente soddisfacente riguardo ai bisogni personali fondamentali, tanto più si osserveranno comportamenti ambigui, ambivalenti o evitanti da parte di chi ha avuto questo tipo di esperienza.
L’eredità familiare
Quando ci accingiamo ad instaurare una nuova relazione, in realtà oltre che con il partner scelto ci troviamo a dover fare i conti con la nostra (e la sua) eredità familiare. Ciascun partner infatti porta dentro di sè il bagaglio culturale della propria famiglia d’origine; bagaglio che in un modo o nell’altro finirà per influenzare tanto la formazione quanto l’evoluzione della relazione.
Nelle fasi iniziali di costruzione del legame ciascun partner diventa il mezzo principale di trasmissione e di elaborazione della storia familiare e il terreno fertile è solitamente collocato nei “problemi non risolti di perdita, separazione, abbandono, nutrimento e deprivazione”.
Ecco che: QUANTO PIU’ LE RELAZIONI NELLA FAMIGLIA DI ORIGINE SONO PRIVE DI ELEMENTI CONFLITTUALI IRRISOLTI, TANTO PIU’ LA SCELTA DEL PARTNER E’ LIBERA.
Al contrario, nei casi in cui la storia familiare è caratterizzata da elementi conflittuali irrisolti e da mancanze, il potenziale partner si rivela tanto più adatto quanto più fa intravedere la possibilità (reale o idealizzata) di dare informazioni sui punti problematici del rapporto passato o addirittura di risolverli. La ricerca del partner si trasforma così nella ricerca di qualcuno che possa essere soluzione per un problema che si è presentato anni prima in un’altra relazione, quella originaria.
Bibliografia: Andolfi M., La crisi della coppia. Una prospettiva sistemico-relazionale. Raffaello Cortina, Milano, 1999